Monte Gauro
Itinerario paesaggistico dei Campi Flegrei
DESCRIZIONE
Il monte Gauro è un vulcano in stato di quiescenza ed è il maggiore dei Campi Flegrei in quanto ad elevazione. Il vulcano deve il suo nome ai greci, dai quali era chiamato gauro che significa “maestoso”.
Il Monte Gauro è composto da tre cime, chiamate rispettivamente monte Barbaro a sud (331 m s.l.m.), monte Sant’Angelo a nord (308 m s.l.m.) e monte Corvara (290 m s.l.m.), mentre il cratere del vulcano è chiamato Campiglione ed ha un diametro di 750m.
Su due delle sue cime vi sono da scoprire le chiese del Salvatore, che purtroppo è oramai un rudere, e quella di Sant’Angelo, mentre il fondo del cratere ospita un complesso ricreativo dell’esercito USA, il Carney Park.
Il Gauro è luogo perfetto per ammirare dall’alto la bellezza del territorio, il percorso per la sommità è idoneo per gli amanti del trekking.
LEGGENDE
Il Monte Gauro, proprio come il Lago d’Averno, anche a causa della sua natura incontaminata fatta di grotte e zone boschive, è divenuto nel corso dei secoli, protagonista di numerose leggende.
Non a caso, lo studioso dei Campi Flegrei Rosario di Bonito, ha raccolto tali leggende in un articolo intitolato Il monte Barbaro tra il Graal ed il Venusberg.
Il vescovo Corrado di Querfurt, nel XII sec., narra di aver visitato una città sotterranea, situata nelle viscere del Monte Barbaro, ricca di tesori custoditi da esseri terribili. Tale narrazione può, forse, essere collegata al leggendario popolo dei Cimmeri che lo storico Eforo di Cuma afferma che abitassero in gallerie sotterranee nei pressi del Lago d’Averno. Entrambe le narrazioni fanno riferimento a luoghi ipogei collocati al di sotto del Gauro o nelle sue immediate vicinanze.
Sempre nel corso del Medioevo, l’associazione del Gauro con i Cimmeri, fece in modo che il cratere flegreo fosse accostato al Venusberg, il mitico “Monte di Venere” presente in molte leggende medievali tedesche. Ricordiamo che il Venusberg era rappresentato come un misterioso luogo sotterraneo dove chiunque vi fosse giunto, avrebbe condotto un’esistenza dedita ai piaceri carnali e vi sarebbe rimasto fino al Giudizio Universale, dopo il quale sarebbe stato condannato al castigo eterno.
Narrano del Monte e dei miti ad esso correlati anche Petrarca e altri innumerevoli noti personaggi e autori dei secoli scorsi.
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